Pensieri in parole e immagini
Nella nostra rubrica ospitiamo oggi le parole di Marco Cruciani, giornalista e voce storica del PalaEvangelisti di Perugia, accompagnate dalle fotografie di Michele Benda sulla finale di Supercoppa 2017 all’Eurosuole Forum di Civitanova.
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di Marco Cruciani
foto Michele Benda
Eravamo. Si, eravamo. E’ giusto e necessario iniziare da una coniugazione al “passato”. Perché nel passato, in quello recente come in quello un po’ più remoto, noi eravamo, siamo stati… una meravigliosa incompiuta. Una scintillante macchina imperfetta, capace di percorrere tutta la strada, di brillare fino ad una sorta di “ultimo chilometro”, senza riuscire però a vivere da protagonista proprio l’ultimo tratto, quello verso il successo. Noi la ricordiamo bene tutta questa strada passata, soprattutto ricordiamo le nostre bellissime prime volte da secondi. Quella stagione 2013/2014 in cui centrammo un double imperfetto ma dolcissimo, con la doppia finale: Coppa Italia e Scudetto. Come dice una bella canzone di Luca Carboni, scoprimmo “che può esser dolce, un giorno, anche morire” e veder vincere gli altri… Ma proprio in quei giorni, Gino Sirci, ha iniziato a costruire quel mosaico che oggi ci fa toccare con mano la Supercoppa Italiana. Lo ricordavamo proprio al “pres”, nella prima diretta stagionale di Sottorete, che dall’estate successiva alla stagione delle prime finali, proprio lui è stato capace, anno dopo anno, di aggiungere almeno un top player e dunque una nuova tessera di valore assoluto al mosaico dei suoi e dei nostri sogni.
Parallelamente alla squadra, guai a dimenticarlo, è cresciuto l’intero progetto-Sir. E’ cresciuta la società, è cresciuta l’organizzazione e, con essa, tutto un ambiente è riuscito a fare passi da gigante, come ha dimostrato il capolavoro della Final Four di Champions League del Palalottomatica. E’ cresciuto tutto, accanto alla squadra: dal marketing alla logistica, dal merchandising alla comunicazione che, oggi più che mai, diventa un “dettaglio” semplicemente fondamentale… Così come ovviamente è cresciuto il pubblico che, stagione dopo stagione, è diventato uno dei tasselli più incredibili di questa storia.

La coreografia dei Sirmaniaci
“Sirmaniaci” oggi è un marchio, un simbolo, un’idea, uno stile, un modo di vivere la passione sportiva, la parte ludica della vita di ognuno di noi, con un “format” che è diventato contagioso ben oltre le mura della città e i confini della nostra regione. E in un pianeta in continua crescita, la meta, il tassello mancante, non poteva che essere sempre più vicino. Il traguardo è diventato davvero possibile, reale… Ci sentivamo pronti, fiduciosi, ma anche frenati, sapendo di avere nel nostro bagaglio quel pizzico di sana, inevitabile angoscia frutto delle sconfitte passate…
Ecco, il passato, da ieri sera, possiamo lasciarcelo definitivamente alle spalle. Oggi i vincitori siamo noi, la Supercoppa Italiana 2017 diventa il primo trofeo della bacheca della Sir Safety Perugia. Via lo zero dalla casella delle vittorie, togliamo definitivamente quel maledetto granello che, fin qui, aveva fatto inceppare ingranaggi che immaginavamo vicini alla perfezione. Ovviamente la perfezione è ancora lontana, ma quello che abbiamo visto in campo è qualcosa di nuovo, quello che serve per trasformare, sotto l’egida di Lollo Bernardi e del suo staff, una meravigliosa incompiuta in un team Vincente. Le analisi tecniche, ovviamente, le lasciamo ai tecnici, ben più competenti di noi… Balza all’occhio però un evidente salto di qualità, un cambio di passo che pensiamo possa essere prima di tutto mentale e allo stesso tempo strettamente collegato a certezze tecniche notevolmente superiori al passato. Come giustamente ha sottolineato coach Bernardi la vittoria, anzi le due vittorie conquistate contro due big della stagione che è appena iniziata, sono frutto del lavoro di tutti e quattordici gli atleti.
A noi piace sottolineare comunque un paio di “storie” individuali… Su tutte quella di Russel che, tolto di scena nel momento clou della scorsa stagione e dunque privato per esempio della finale di Champions, oggi vede riconosciuto il suo valore anche con il premio di miglior giocatore della Supercoppa!
E poi, credo sia giusto sottolineare la sontuosa due giorni di un giocatore da cui ci si attende sempre qualcosa di devastante, ovvero Ivan Zaytsev. Ecco, credo che faremmo bene noi tutti a smetterla di pensare al “vecchio” Ivan, quello delle “lavatrici a go go” tanto per capirci… senza le quali sembra sempre che manchi qualcosa. Gustiamoci questo “nuovo” Ivan, questo sontuoso giocatore, questo “universale” capace di fare tante cose ad altissimo livello: con le sue capacità in attacco, con la sua efficienza in ricezione, con le grandi qualità a muro, al servizio, in difesa e, all’occorrenza con mani da palleggiatore sempre pronte!
Proviamo a gustarcelo come un fantastico giocatore completo e di equilibrio, un vero fuoriclasse capace di fare tutto molto, molto bene… Una sorta di “Vujevic” dal potenziale fisico nettamente superiore all’originale e dunque con possibilità tecniche ancora maggiori di quelle del mitico Goran. Provate a pensarci e forse vi troverete ad osservare uno dei giocatori più forti che vi sia mai capitato di vedere… Uno di quelli che, insieme ai suoi compagni di viaggio, è tornato da Civitanova con un meraviglioso intruso sul pullman griffato Sir Safety.
“Partirono in quattordici ed erano abbastanza…” viene da pensare, parafrasando la vecchia “Bomba o non bomba” di Antonello Venditti… Anche loro sono arrivati nelle loro “Roma”, sono tornati nella nostra città con quella roba lì, che non avevamo mai avuto… Ma, come mi capita di ricordare a volte, ci abituiamo subito… a quello che non abbiamo mai avuto… Oggi siamo Campioni; oggi, come lo era comunque anche in certe giornate amare, è bello essere tutti nello stesso sentimento: oggi, “siamo tutti nella stessa canzone, nello stesso viadotto nel vento”. Ma, come dice proprio questa canzone qui: “forse l’aria è migliore nella prossima città…”. Si, pensiamo già alla prossima città e alla prossima meta: abbiamo ancora fame; noi, abbiamo ancora tanta fame…